Proteggersi da calore e fiamme è una sfida che può essere vinta solo con la giusta attrezzatura. Conoscere le direttive stabilite dalle varie normative può davvero fare la differenza sul luogo di lavoro.
In questo articolo, andremo ad analizzare nel dettaglio la normativa EN ISO 11612, vedendo come un unico pittogramma può rappresentare diversi livelli di protezione ed in quali settori può risultare utile indossare capi certificati EN ISO 11612.
Norme di sicurezza: differenze tra EN ISO 14116 e EN ISO 11612
Sia la normativa EN ISO 11612 che la EN ISO 14116 regolamentano l’abbigliamento ignifugo e utilizzano lo stesso pittogramma. Entrambe le norme sono destinate a proteggere da calore e fiamme, ma è importante sapere che offrono differenti gradi di resistenza in base all’intensità e alla durata dei pericoli.
Gli indumenti certificati EN ISO 11612, in particolare, offrono protezione in contesti ad alto rischio di fuoco/calore (esclusi vigili del fuoco e saldatori).
Classi di protezione della EN ISO 11612
La norma EN ISO 11612 classifica gli indumenti in base a diversi livelli di protezione. Per scegliere il capo adatto bisogna quindi considerare il tipo di protezione che deve garantire e la rispettiva classe. Solitamente i livelli non sono indicati all’esterno dei capi e bisogna consultare l’etichetta interna per essere sicuri di indossare la protezione corretta.
Ma quali sono i livelli della norma EN ISO 11612?
Le classi di protezione della norma EN ISO 11612 sono suddivise in base al tipo di rischio da cui l’indumento deve proteggere. Ogni classe rappresenta una specifica capa
cità del tessuto di resistere a vari tipi di calore e fiamme, garantendo che i lavoratori siano adeguatamente protetti nei loro ambienti di lavoro.
Vediamo nel dettaglio i diversi livelli:
- (A) Diffusione della fiamma limitata: A1 (superficiale) e A2 (dai bordi)
- (B) Calore convettivo: calore che passa attraverso l’indumento in presenza di alta temperatura (B1-B2-B3)
- (C) Calore radiante: calore che passa attraverso l’indumento esposto a fiamme libere (C1-C2-C3-C4)
- (D) Spruzzi di alluminio fuso: capacità del capo di proteggere da una quantità di grammi di alluminio fuso prima che la pelle inizi a subire lesioni (D1-D2-D3)
- (E) Spruzzi di ferro fuso: protezione contro spruzzi di ferro fuso (E1-E2-E3)
- (F) Calore da contatto: calore che attraversa l’indumento a contatto con un elemento a temperatura fino a 250°C (F1-F2-F3)
È opportuno avere almeno i livelli A1-A2, B1, C1 per assicurare la giusta protezione. Inoltre, per una maggiore sicurezza, si possono utilizzare indumenti intimi EN ISO 14116 in ambienti che richiedono abbigliamento certificato EN ISO 11612.
Settori di applicazione
La normativa EN ISO 11612 è ampiamente utilizzata in Italia per garantire la sicurezza dei lavoratori in ambienti ad alto rischio di esposizione a calore e fiamme. L’adozione di questa norma è essenziale per diversi settori industriali dove la protezione contro il calore e il fuoco è una priorità.
Metallurgia
Nelle fonderie e negli stabilimenti metallurgici, dove si lavora con metalli fusi come ferro, acciaio e alluminio, gli indumenti devono essere certificati per resistere agli spruzzi di metallo fuso, offrendo protezione secondo i livelli D1-D3 e E1-E3 della normativa.
Industria chimica
I lavoratori che manipolano sostanze chimiche e reagenti, devono indossare indumenti che offrono protezione contro il calore radiante e convettivo, così come contro eventuali esplosioni e fiamme.
Settore petrolifero e del gas
I tecnici e gli operai che lavorano su piattaforme petrolifere o in raffinerie sono esposti a rischi di calore e fiamme libere. È fondamentale che gli indumenti rispettino i requisiti della EN ISO 11612 per evitare ustioni e incidenti gravi.
Energia e utility
Nel settore energetico, gli indumenti protettivi devono garantire resistenza alle fiamme e al calore generato da cortocircuiti e altri pericoli elettrici.
Tessuti ignifughi
Esistono due categorie principali di tessuti utilizzati nei capi EN ISO 11612: quelli intrinsecamente ignifughi e quelli trattati chimicamente.
La differenza sostanziale sta nella comodità, nel prezzo e soprattutto nell’attenzione in termini di lavaggio e manutenzione.
Intrinsecamente ignifughi
I tessuti naturalmente ignifughi hanno proprietà antifiamma che non decadono, proprio per la caratteristica intrinseca.
Possono essere lavati in casa e ad oltranza, finché non risultano usurati. Inoltre, se realizzati con fibre aramidiche resistono non solo al calore, ma anche alla trazione, agli acidi, agli alcali, ai solventi e all’umidità.
Tessuti trattati chimicamente
I tessuti che hanno subito un trattamento ignifugante con prodotti FR (flame retardant) possono causare allergie.
Vengono definiti “a scadenza” perché viene specificato il numero di lavaggi per la garanzia di protezione, infatti il lavaggio domestico è sconsigliato perché c’è il rischio che possa compromettere le caratteristiche di protezione. Sono più economici ma meno duraturi e confortevoli.
Test e certificazione
Per ottenere la certificazione EN ISO 11612, gli indumenti devono superare rigorosi test di laboratorio. Questi test includono:
Prova di infiammabilità: Valuta il tempo di post-combustione e post-incandescenza del tessuto. Gli indumenti devono garantire che il tempo di incandescenza residua e combustione sia ridotto, per minimizzare il rischio di ustioni prolungate.
Prova di calore convettivo: Misura il tempo necessario per un aumento di temperatura specifico dietro il tessuto quando esposto a una fonte di calore convettivo. Questo test è fondamentale per verificare l’efficacia dell’indumento nel proteggere l’utente da calore estremo causato da fonti come fiamme libere o gas caldi.
Prova di calore radiante: Determina il tempo necessario per un aumento di temperatura specifico dietro il tessuto quando esposto a radiazione termica. Gli indumenti devono proteggere efficacemente contro la radiazione emessa da superfici molto calde, come quelle in forni o nell’industria del vetro.
Prova di calore da contatto: Misura la resistenza del tessuto a un elemento riscaldato a una temperatura definita. Questo test valuta la capacità del tessuto di prevenire ustioni in caso di contatto diretto con superfici calde.
Prova di spruzzi di metallo fuso: Valuta la capacità del tessuto di resistere a spruzzi di metallo fuso senza fondere o accendersi. Questo è particolarmente importante per i lavoratori in industrie come la fonderia e la saldatura, dove è comune l’esposizione a metalli fusi.
Approfondimento: protezione nelle fonderie
Per garantire la sicurezza all’interno delle fonderie, bisogna considerare il materiale con il quale il tecnico avrà a che fare, poiché ogni metallo richiede un livello e un tipo di protezione specifici:
- Ferro o acciaio: vanno utilizzati indumenti certificati EN ISO 11612 E1-E3 (resistenza agli spruzzi di ferro fuso). Un tessuto che resiste al ferro fuso, è adatto anche per lavorare con rame, bronzo fosforoso e ottone fusi.
- Alluminio: è necessario abbigliamento protettivo conforme alla norma EN ISO 11612 D1-D3 (spruzzi di alluminio fuso). I tessuti che resistono all’alluminio fuso, sono adatti anche per lavorare con bronzo fuso.
- Zinco: aderisce alla maggior parte dei tessuti, perciò si consiglia di utilizzare abbigliamento certificato EN ISO 11612 che abbia uno strato esterno in aramide. In questo modo, anche se lo zinco aderisce, il tessuto resta intatto. Inoltre, i capi devono avere una temperatura di degradazione superiore a 420°C (punto di fusione dello zinco).
Conclusioni
La protezione contro il calore e le fiamme è una sfida critica che può essere affrontata efficacemente solo con l’equipaggiamento appropriato. In questo articolo abbiamo esplorato in dettaglio la normativa EN ISO 11612. Abbiamo analizzato i vari livelli di protezione, che suddividono gli indumenti in base alla capacità di resistere a diverse forme di calore e fiamme. Ogni livello è progettato per garantire che i lavoratori siano adeguatamente protetti nei loro ambienti di lavoro ad alto rischio, come quelli della metallurgia, dell’industria chimica, del settore petrolifero e del gas, e delle utility. Abbiamo visto anche la differenza tra tessuti intrinsecamente ignifughi e trattati chimicamente ed i rigorosi test di laboratorio che ne valutano la resistenza a diverse forme di calore e fiamme.
Comprendere e aderire alla normativa EN ISO 11612 è fondamentale per garantire una buona protezione sul luogo di lavoro, salvaguardando la salute e la sicurezza dei lavoratori.
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