IGNIFUGO

UNI EN ISO 11612
Indumenti protettivi contro il calore e le fiamme

La norma UNI EN ISO 11612:2015 specifica i requisiti prestazionali degli indumenti in materiali flessibili destinati a proteggere il corpo dell’operatore dalle fiamme avvolgenti e dal calore radiante intenso (avvicinamento e attraversamento delle fiamme) e in specifiche operazioni di antincendio e soccorso ad alto rischio. Le protezioni per la testa, le mani e i piedi sono escluse da questo standard, ad eccezione di ghette, cappucci e copristivali.
Per queste aree particolarmente sensibili, si raccomanda l’uso di protezioni aggiuntive.

La norma UNI EN ISO 11612:2015 propone tre livelli di prestazione:

  • Bassa esposizione al rischio percepito;
  • Media esposizione al rischio percepita;
  • Elevata esposizione al rischio percepito.

Le protezioni che questi indumenti devono garantire sono di vario tipo:

  1. Diffusione della fiamma limitata: A1) accensione in superficie, A2) accensione ai bordi.
  2. Protezione dal calore convettivo (il calore che passa attraverso l’indumento che entra in contatto con la fiamma). Il tessuto, essendo ignifugo, non subisce danni, ma il corpo può subire lesioni. B1 – B3.
  3. Protezione dal calore radiante. C1 – C3.
  4. Protezione contro gli spruzzi di alluminio fuso. D1 – D3.
  5. Protezione contro gli schizzi di ferro fuso. Il test fornisce un’indicazione della capacità del tessuto di resistere agli schizzi di metallo fuso. E1 – E3.
  6. Protezione contro il calore da contatto. F1 – F3.

 

icone calore radiante e convettivo

Da cosa protegge l’abbigliamento 11612

Gli indumenti di protezione certificati secondo la norma UNI EN ISO 11612:2015 sono classificati come DPI di III categoria. Il rischio legato a questo standard è molto elevato: questi indumenti garantiscono protezione dall’esposizione estrema al calore radiante (C), agli schizzi di alluminio fuso (D), agli schizzi di ferro fuso (E) e al calore convettivo (B).

Campo di applicazione

L’abbigliamento da lavoro ritardante di calore e di fiamma è utilizzato nelle situazioni più estreme da personale qualificato come i vigili del fuoco e consente di lavorare a diretto contatto con le fiamme. Questo tipo di abbigliamento viene utilizzato anche in lavori come le fonderie o le industrie metallurgiche, in quanto è un tipo di abbigliamento che può resistere a temperature fino a 1000°C.
I campi di applicazione e di utilizzo possono essere riassunti come segue:

  • Massima protezione in situazioni in cui sono presenti fiamme avvolgenti o quando è necessario attraversarle;
  • Interventi in situazioni specifiche contro l’incendio e il soccorso ad alto rischio.

 

Tuta di protezione antincendio
Cappotto e pantaloni antincendio
Tuta intera di prossimità Camice e pantalone da avvicinamento
Soccorso aereo e lotta antincendio aerea
Liquidi e gas infiammabili
Elevato rilascio di calore radiante.
Cantieri navali
Personale aeroportuale
Industrie dell’alluminio, automobilistiche, del cemento, della ceramica, dei metalli, del vetro, del ferro e dell’acciaio
Fonderie e operazioni di saldatura

Requisiti generali per gli indumenti di protezione dal calore e dalle fiamme

L’abbigliamento protettivo alluminizzato resistente al calore è generalmente costituito da un materiale specifico a tre strati:

  • La superficie esterna specchiata con rivestimento alluminato riflette il 95% del calore radiante fino a sopportare la temperatura di circa 1093°C. La resistenza al calore è garantita dalla fibra meta-aramidica di cui lo strato è quasi completamente composto (95%). Il restante 5% è costituito da fibra para-aramidica che potenzia la precedente aumentandone la resistenza meccanica (resistenza allo strappo);
  • Lo strato intermedio è costituito da uno o più strati di feltro di carbonio morbido, leggero e ignifugo. Può essere esposto al calore senza subire sostanziali variazioni dimensionali. Resiste alle fiamme dirette fino a temperature con picchi di circa 800°C;;
  • Il terzo strato, quello più interno, è in viscosa, un tessuto molto confortevole a contatto con il corpo che garantisce resistenza al calore grazie alla presenza di una componente aramidica.

In combinazione con gli indumenti resistenti al calore alluminizzati, è fondamentale utilizzare un indumento intimo per fornire una protezione aggiuntiva.
Di seguito è riportata una tabella riassuntiva dei materiali resistenti al calore che possono essere alluminizzati. È importante specificare che la pelle può essere utilizzata a questo scopo solo per i guanti.

Tabella

Per saperne di più sulla norma UNI EN ISO 11612

La norma che regola le caratteristiche degli indumenti protettivi alluminizzati resistenti al calore, come abbiamo visto, è la UNI EN ISO 11612:2015, da non confondere con la UNI EN 1486:2008. Quest’ultima tratta infatti di indumenti di protezione riflettenti per i vigili del fuoco.

È inoltre importante elencare alcuni degli standard che regolano le caratteristiche degli accessori::

  • UNI EN ISO 13688:2013: la norma specifica i requisiti generali di prestazione per l’ergonomia, la sicurezza, la designazione della taglia, l’invecchiamento, la compatibilità e la marcatura degli indumenti di protezione e le informazioni che devono essere fornite dal fabbricante con gli indumenti di protezione. La norma è prevista per essere utilizzata insieme ad altre norme contenenti requisiti prestazionali specifici.
  • UNI EN 420:2010: la norma definisce i requisiti generali e le corrispondenti procedure di prova per la progettazione e la fabbricazione dei guanti, la resistenza dei materiali dei guanti alla penetrazione dell’acqua, la sicurezza, il comfort e l’efficienza, la marcatura e le informazioni fornite dal fabbricante che si applicano a tutti i guanti di protezione;
  • UNI EN 407:2004: la norma specifica i requisiti, i metodi di prova, le informazioni da fornire e la marcatura dei guanti di protezione contro il calore e/o il fuoco, in particolare contro il fuoco, il calore da contatto, il calore convettivo, il calore radiante, piccoli schizzi o grandi proiezioni di metallo fuso. La norma è applicabile solo in combinazione con la UNI EN 420;
  • UNI EN 388:2019: la norma specifica i requisiti, i metodi di prova, la marcatura e le informazioni fornite dal fabbricante per i guanti di protezione contro i rischi meccanici da abrasione, taglio da lama, lacerazione, perforazione e, se applicabile, impatto. La norma si applica insieme alla UNI EN 420
  • UNI EN 166:2004: la norma specifica i requisiti funzionali dei vari tipi di protettori individuali dell’occhio e contiene considerazioni generali come: designazione, classificazione, requisiti di base applicabili a tutti i protettori dell’occhio, particolari vari e requisiti facoltativi, marcatura, informazioni per gli utilizzatori. Questa norma si applica alle cappe di prossimità al fuoco;
  • UNI EN 170:2003: la norma specifica i numeri di scala e i requisiti del fattore di trasmissione per i filtri di protezione dalle radiazioni ultraviolette. Questa norma si applica alle cappe di prossimità antincendio;
  • UNI EN 397:2013: la norma specifica i requisiti fisici e prestazionali, i metodi di prova e i requisiti di marcatura per gli elmetti di sicurezza industriali. Questi DPI hanno lo scopo principale di proteggere l’utilizzatore dalla caduta di oggetti e dalle lesioni cerebrali e fratture del cranio che ne possono derivare.

Prova di calore all’alluminio

Indumenti alluminizzati in azione, all’interno di un incendio con temperature che raggiungono i 365°C

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